Elisa è una studentessa dell’Accademia PXL. Il suo progetto mira a rappresentare, in una forma metaforica, alcuni degli aspetti che i migranti sono costretti a vivere nel loro viaggio verso un luogo più sicuro. Con l’obiettivo di innescare l’empatia nella nostra società, che viene sempre più utilizzata per pensare al peggio di tutto senza informarsi prima. Il corpo del lavoro, attraverso l’uso di oggetti, simboli e gioielli, è un tentativo di identificarsi con persone che sono spesso respinte dalla società; interagendo e indossando i pezzi sul corpo, è scoprire come potrebbero sentirsi migranti e rifugiati e come dovremmo comportarci di conseguenza.

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